Non esiste più il Game Over

@videogiochi

Dalla newsletter di Mattia Ravanelli un pensiero sul “Game Over”.

A marzo del 2001 l’editore Studio Vit mise fine alla storia editoriale di Zeta, il mensile che sei anni prima si era presentato come “l’ultima parola sul divertimento interattivo”. Ci sono volte in cui le redazioni non sanno che quello che sta arrivando in edicola sarà l’ultimo numero della loro rivista, ma in quel caso era chiaro a tutti. Il messaggio in copertina, infatti, era tristemente eloquente: “Game Over”.

La scritta richiamava la grafica delle schermate di fine partita di un gioco anni Ottanta: pixel bianchi su un funereo campo nero. Per una rivista come Zeta, scegliere la copertina era un processo che includeva una parte di rischio. Voleva dire scommettere su un videogioco piuttosto che un altro e l’obiettivo era, vi sorprenderà, risultare interessante e sperare di attirare l’attenzione di chi altrimenti non l’avrebbe comprata. Tutti discorsi che non hanno più senso quando hai già deciso che non ci saranno altre uscite.

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